giovedì 24 novembre 2011

Free Tibet

Hope - by Paola -


Gli occhi di una monaca sorridono guardando Giulia che ha un po’ paura quando la sua mano rugosa la tocca.
Apre la porta della sua cella e ci invita ad entrare, è buio dentro si fa fatica a mettere a fuoco.
E’ una piccola stanza colorata, la monaca ci invita a sedere su quello che deve essere il suo letto.
Ci offre delle caramelle. Cerchiamo di comunicare ma è difficile, riusciamo solo a far capire i nostri nomi e a capire il suo.
I suoi occhi sono dolci, sorridono, comunicano una serenità infinita.
Ti ci specchi dentro e trovi la  luce.  In un mondo fatto di rinunce, di sopraffazione, di paura,  il suo viso esprime serenità, dolcezza. Non vi è tristezza nei suoi occhi, non un rimpianto vi si legge.
Rimaniamo in silenzio, sorridendo, dalle sue labbra escono parole incomprensibili, parole scandite piano, parole fatte di  suoni gutturali che sembrano dolci pronunciate da questa donna.
Ti ricordo oggi come allora, piccola monaca tibetana, dal nome difficile, ricordo il tuo sorriso, la tua dolcezza e i tuoi occhi pieni di una pace infinita.
Ti ricordo oggi, pensando ad un’altra monaca, immolata in una strada, immolata in nome di una Libertà che vi appartiene di diritto ma che vi è negata da decenni.
FREE TIBET!

sabato 19 novembre 2011

Across the door


Handle - by Paola -

Entrare in un luogo nuovo è sempre una scoperta. Non sappiamo cosa possiamo trovare, possiamo costruirci un'immagine e mentre siamo ancora fuori non è poi così importante sapere come sia realmente ma è stimolante immaginarlo. L'immaginazione abbraccia il mondo, l'immaginazione è la forza di costruire il proprio futuro.




domenica 13 novembre 2011

Torno ad osservare i dettagli

Push - by Paola - 
Tutto cambia o nulla cambia?
Credo che tutto passi, cambi. Solo l'uomo rimane sempre uguale a se stesso pur nei cambiamenti storici.


Da Platone: "Di fronte a tali episodi, a uomini siffatti che si occupavano di politica, a tali leggi e costumi, quanto più, col passare degli anni, riflettevo, tanto più mi sembrava difficile dedicarmi alla politica mantenendomi onesto."

mercoledì 2 novembre 2011

2 novembre 1975

Solitudine - By Paola - 

Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d'esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c'è solo l'ombra.

E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest'angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.
( Pier Paolo Pasolini)