venerdì 23 settembre 2011

Un libro

Ho appena letto l’ultima riga del romanzo “Avevano spento anche la luna” di Ruta Sepetys e per ogni riga letta è come se avessi ascoltato l’urlo silenzioso di tutto un popolo che chiedeva di essere ricordato.

E’ il racconto, attraverso gli occhi di Lina una sedicenne lituana, della deportazione sua e di migliaia di persone colpevoli solo di un “diverso pensiero”, verso la Siberia e poi ancora più a Nord verso il Circolo Polare Artico condannati ad anni di lavori forzati.

E’ la storia di un viaggio in un paesaggio senza colori tra morte, fame, dolore e umiliazione.

Con il freddo e la fame l’odio potrebbe facilmente farsi strada tra le persone eppure in maniera disarmante ogni protagonista di questo viaggio con la sua forza e le sue debolezze è necessario all’altro per sopravvivere.

Leggere questo libro è come aprire una porta sulla storia, una storia che non va dimenticata. Mai.

giovedì 22 settembre 2011

Dettagli

Dettaglio di una barca da pesca- by Paola - 



La politica e il fato dell'umanità vengono forgiati da uomini privi di ideali
e grandezza. Gli uomini che hanno dentro di sé la grandezza
non entrano in politica (Albert Camus)

venerdì 16 settembre 2011

Elogio alla melanconia

Porto di Marzameni - by Paola

Sono da poco passate le 7.00, il treno come al solito macina la strada e minuti di ritardo, fuori dal finestrino la luna lascia lo spazio al sole.
Le cuffie nelle orecchie, musica come ninnananna, e chissà come una frase colpisce la mente…”ti salverò da ogni malinconia”
Perché si dovrebbe essere salvati dalla malinconia?
Vorrei rivendicare il diritto di essere malinconica in questo caldo mattino di settembre.
Voglio la fottuta malinconia di ripensare ai ricordi lontani, al fatto che il tempo passa e che le cose mutano.
Voglio la malinconia che mi permette di rallentare il flusso delle esperienze nel ricordo e che mi aiuta a capire gli eventi passati.
La ricerca della felicità ad ogni costo mi priva della capacità di comprendere la realtà nei suoi mille significati e uccide la mia singolarità.

Voglio il diritto di ascoltare Bono che canta One e piangere.

Non voglio avere una mentalità da centro commerciale dove la felicità corrisponde al benessere materiale, alla proprietà , alla giovinezza, non voglio vivere in un parco giochi dove si deve afferrare tutto.
Voglio pensare, voglio soffrire, voglio invecchiare, voglio aspettare, voglio inciampare, voglio cadere, voglio dubitare, voglio rialzarmi, voglio camminare, voglio piangere, voglio ridere, voglio vivere.

E oggi mi va di essere melanconica….perchè nella melanconia c’è una sorta di forza generativa che permette di trovare quell’attimo solo di felicità vera e di emozione pura.

lunedì 12 settembre 2011

Quel che resta della scuola

Modica - by Paola - 


La scuola continua ad essere pugnalata: perchè negare il futuro ai ragazzi? Tutto quello che hanno per crescere e per difendersi è l'istruzione!

sabato 10 settembre 2011

Il luogo dell'anima

La vecchia tonnara - Marzameni - by Paola
Ognuno ha un suo luogo dell'anima, un luogo ove fermarsi ad ascoltare il sussurrare del tempo, un luogo dove le asperità del mondo sembrano lontane.
Un luogo dove il verde della natura si impone sul grigiore del presente dove silenzi di quiete e voci familiari si intrecciano al fruscio delle foglie.

lunedì 5 settembre 2011

Finestre

Piazza Federico di Svevia - particolare - Siracusa - by Paola
Ascolta il passo breve delle cose-assai più breve delle tue finestre-
quel respiro che esce dal tuo sguardo
chiama un nome immediato:la tua donna.
E' fatta di ombre e ciclamini,
ti chiede il tuo mistero 
e tu non lo sai dare.
Con le mani
sfiori profili di una lunga serie di segni
che si chiamano rime.
Sotto, credi,
c'è presenza vera di foglie;
un incredibile cammino
che diventa una meta di coraggio.

( Alda Merini)




p.s. per i puristi dello scatto, so che avrei dovuto usare un cavalletto e che la foto è mossa.
Chiedo scusa :-)!

domenica 4 settembre 2011

Cristalli di respiro

Playa Carratois - Sicilia - by Paola

Sul fondo, dai tempi dei tempi, si agitano piccoli cristalli di respiro
immutabili nel loro sempiterno moto,
diamanti vivi,
che si mostrano solo a chi sa osservare.
Ferma il tuo passo,
ascolta il respiro, 
osserva la luce.