sabato 20 novembre 2010

Geisha

Kyoto



ll cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come foglie. Finché un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non rimane nulla.
Se un albero non ha né foglie né rami, si può ancora chiamarlo albero?
Lei si dipinge il viso per nascondere il viso.
I suoi occhi sono acqua profonda.
Non è per una geisha desiderare.
Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo che fluttua.
Danza.
Canta.
Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra.
Il resto è segreto.
Non si può dire al sole "più sole".
O alla pioggia "meno pioggia".
Per un uomo, la geisha può essere solo una moglie a metà. Siamo le mogli del crepuscolo.
Eppure apprendere la gentilezza, dopo tanta poca gentilezza, capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità?
Dopo tutto, queste non sono le memorie di un'imperatrice, né di una regina. Sono memorie... di un altro tipo.
dal film "Memorie di una geisha"

domenica 14 novembre 2010

I wish you were here

Tokyo  Roppongi evening


Ogni istante è un'attesa
inconsapevoli attendiamo
attimi nuovi,
attivi buoni,
attimi amari e poi
instancabilmente
continuiamo ad attendere

venerdì 5 novembre 2010

Fermarsi un attimo per non dimenticare

Monumento a Sadako - Hiroshima - by Paola

Volti irriconoscibili, bruciati dalla bomba
Mai più nulla sarà uguale
dopo questo giorno
dopo queste urla.
Ci chiederanno di dimenticare
di continuare a vivere
ma non si può dimenticare,
non si deve dimenticare
l'agonia e il dolore,
la morte e la distruzione.
Bisogna solo fermarsi,
fermarsi e ascoltare il silenzio
fatto da mille sussurri
di uomini distrutti.

martedì 2 novembre 2010

Metropolis

 Osaka Sky Building aprile 2010 by Paola
Omaggio a Fritz Lang che nel 1927 con la sua visionaria città e il suo espressionismo puro predisse il futuro.

Un muro colorato

Tokyo Roppongi aprile 2010 by Paola

Ed ecco una macchia di colore su un muro di periferia.
Sempre più spesso  siamo noi stessi quella periferia, viaggiatori di seconda classe alla ricerca del colore della vita.
E allora una scuola grigia, i binari di una sporca stazione, un portico buio possono diventare i protagonisti di una storia che nasce e si evolve nel colore.



lunedì 1 novembre 2010

Ricordi di scuola


Modica by Paola


Sono ancora 770 milioni gli analfabeti in tutto il mondo, ovvero 1/8 dell'intera popolazione. Non conoscere vuol dire non sapersi proteggere contro guerre, malattie e ignoranza. E senza protezione, si muore.

La mia Africa

Kalahari agosto 2009 by Paola


La cosa che mi colpisce è il freddo.
E' strana l'idea di sentire freddo in Africa.
Tre giorni di viaggio su questa strada che pare non finire mai, lunga diritta, immensa senza curve
su un mezzo a metà tra il camion e il pullman.
Il sole quasi ti brucia di giorno, ma la notte nella tenda è il gelo che ti entra nelle ossa, nella mente, nell'anima.
E' il Kalahari aspro, duro, crudele, eppure al tramonto si anima, i radi steli si illuminano e ci si sente sospesi in una dolcezza infinita.
L'incontro con i boscimani non è casuale, è la loro terra e forse sono lì ad aspettare i turisti eppure quella mamma con suo piccolo al seno e quella mano tesa quasi a offrire conforto danno la sensazione che siano parte della terra, che siano cresciuti con essa, abituati alle asperità, padroni della natura.
Nella notte risuonano i loro canti, schioccati dalla lingua, un ritmo così distante da quelli a cui siamo abituati eppure in questo buio sembra volerti cullare.

Ancora strada che sembra sempre uguale eppure a poco a poco muta e sotto un cielo senza nubi ecco che piccole pozze d'acqua, all'inizio quasi solo rigagnoli, si insinuano nell'arida terra: è il mistero e il miracolo dell'Okawango.
Ogni anno questa terra viene investita da un'inondazione, un miracolo che avviene lentamente perché questo luogo è così pianeggiante che la piena impiega tre mesi per raggiungere il delta.
Entrare qui è come tornare a casa. Ogni alba nel delta è l'inizio della vita, il ricordo ancestrale dell'inizio.
Da sud procedono gli elefanti, da lontano sembrano rocce di basalto, le proboscide piegate all'insù cercando nell'aria l'odore dell'acqua.
Intanto la leonessa, stesa al sole che nasce, consuma lenta il suo pasto frutto della caccia notturna, disegno di una legge naturale crudele e benigna allo stesso tempo.
Seduti accanto al fuoco la sera, i ruggiti del leone spaccano il silenzio come a ricordare che quella è la sua terra, il suo mondo e tu sei un intruso.
Ti risuona nelle orecchie, nello stomaco e la primordiale paura riaffiora.
L'Africa è la terra dei contrasti, della nascita e della morte.
L'Africa è la casa, è l'inizio ed è il viaggio, è la speranza.
Speranza di una donna che guarda verso un confine.


Frontiera fra Botswana e Zambia agosto 2009 by Paola