Un bicchiere limpido, cristallino attraverso il quale osservare il mondo con i miei occhi
venerdì 30 dicembre 2016
giovedì 8 dicembre 2016
Infinità
venerdì 2 dicembre 2016
Caleidoscopio di frammenti
domenica 27 novembre 2016
Momenti
Momenti rubati - Teheran - by Paola |
«Domani ti porto in un posto speciale»
Così mi hai scritto ieri sera mentre arrabattavo qualcosa da mangiare al bazar. E la fame immediatamente è passata.
Torno a casa, lascio che il mio peso si inglobi nel materasso fra le lenzuola che sanno di bucato e penso che d’amore non è mai morto nessuno ma il cuore si ferma a volte e sembra non voler ripartire più.
Mattino, scendo le scale, mi aspetti, sul sedile un sacchetto con due dolci al miele. “Il viaggio è lungo dici”.
Traffico, osservo te che guidi fissando la strada, ma a volte il tuoi occhi incrociano i miei in un dialogo muto.
Tanti occhi ti hanno visto prima dei miei; mi prendi la mano e la appoggi con la tua sul cambio prima, seconda fino alla quarta, premi l'acceleratore su qualcosa che di marce non ne vuole conoscere, basta andare avanti, basta che resti.
Ho letto migliaia di libri,visti altrettanti film, ma lì è tutto più facile che qui.
Deglutisco poteva essere un bacio e invece ti dico:
“ Lontano da qui,
a mille chilometri dall’idea di giusto o sbagliato
vi è in luogo.
Laggiù io ti aspetterò”
“Laggiù dove? “ chiedi tu.
“Laggiù dove io mi faccio mare e tu onda”
venerdì 25 novembre 2016
Il panda birichino
Diventerai un panda - by Paola |
C’era un panda birichino
che giocava a nascondino
per sfuggire a un topolino
che al riparo in un anfratto
lo guardava quatto quatto.
Per distrarre il topolino,
poi, quel panda birichino
inscenò anche un balletto,
si coprì pure il musetto,
ma testardo il topolino
lo osservava dall’angolino.
Corre, scappa, gira, torna
sale in cima anche a una fronda
cade, rotola, saltella
ma il topino ancor l’osserva.
Spaventato e un po’ agitato
torna verso la sua mamma
e si ferma accoccolato
chiede d’essere consolato.
A quel punto il topolino
si avvicina al birichino
e arricciando il suo nasino
gli dà un piccolo bacino.
martedì 22 novembre 2016
sabato 19 novembre 2016
Il filo verde
Accocchio by Paola |
C’era una volta, o forse era solo ieri o forse non ricordo bene quando, so solo che pioveva quel giorno e un piccolo anatroccolo si svegliò tutto bagnato, si stiracchiò ben bene e cominciò a sbirciare da sotto la foglia dove si era riparato quella notte.
La pioggia cadendo faceva un rumore assordante per le sue piccole orecchie da anatroccolo, una specie di tamburo impazzito, o un rumore simile agli zoccoli di una mandria di bufali inferociti.
L’anatroccolo era così triste in quei giorni, gli sembrava che il mondo, la sua foglia, i vermiciattoli che mangiava non avessero un senso. Era triste e solo, lì sperduto nella nera palude.
Nero, nero, tutto nero, il cielo nero, il prato nero, le foglie nere ogni cosa nera.
Tic, tac, tic, tac la pioggia continuava incessante a cadere; l’anatroccolo chiuse gli occhi e cercò di pensare e pensò. Pensò a una giornata di sole, pensò al sapore del mare ma niente, ancora niente, ancora tutto nero.
Ad un certo punto sentì un rumore, un piccolo rumore.
Cos’era? Una specie di sospiro, una voce che chiedeva aiuto.
L’anatroccolo decise allora di uscire da sotto la sua foglia, e di andare a vedere.
Poco lontano da lì un buffo animale, un ranocchio verdastro e un po’ bruttino, lo ammetto, era rimasto incastrato nella palude del nulla, e la palude del nulla non è proprio il posto migliore dove rimanere incastrati.
La palude del nulla è un posto davvero pericoloso, vi vive un mostro mostruoso grande, grosso, che toglie il sorriso a chi vi entra.
L’anatroccolo si guardò intorno in cerca di qualcosa per poter tirar fuori, il buffo animale da quella palude.
Si girò a destra e a sinistra e trovò un filo, un lungo filo colorato, cosa ci facesse un lungo filo colorato in una palude non si sa, ma è una favola e nelle favole le magie accadono.
Un filo verde.
Gettò con tutta la forza di cui era capace quel filo nella palude e poi una volta che l’altro l’ebbe afferrato strinse forte e tirò, tirò e ancora tirò e tirò ancora più forte, il ranocchio pesava un sacco.
Finalmente riuscì nel suo intento, esausto cadde a terra con il buffo animale sopra di sé e si guardarono negli occhi stupiti.
Stupiti perché la pioggia continuava a cadere ma non c’era più rumore ma musica.
Stupiti perché nulla era più nero, ma ogni cosa aveva un proprio colore, il prato verde, il cielo azzurro, il ranocchio verde e l’anatroccolo giallo. Si abbracciarono forte, guardarono la palude del nulla, fecero una buffa pernacchia al mostro e iniziarono a correre insieme, non più soli.
giovedì 20 ottobre 2016
Scarabocchio
Scarabocchio - by Paola |
Lo sai cucciolo che tutti i folletti sono molto strani e forse un po’ brutti; ma io ne ho conosciuto uno che è il più strano di tutti.
L’ho incontrato vagando per boschi una sera in cui ero in giro a cercare i mostri.
Si fa chiamare Scarabocchio ed è alto come un ranocchio.
Indossa una piccola giacca di lana, ma è una giacca strana,
cambia colore a ogni istante, ora rossa, ora verde, ora azzurra, sempre cangiante.
Porta un cappello con disegno di stella e cammina scalzo, anzi non cammina saltella.
Sai che fa Scarabocchio?
Entra nelle case dei bimbi, la sera quando gli occhi si fanno pesanti e disegna nelle loro menti mille scarabocchi brillanti.
Lo scarabocchio pian piano prende vita, diventa un cavallo alato, un mago, un gigante, e persino un orsetto cantante.
Diventa un pirata, un drago, un pulcino: diventa il sogno di ogni bambino.
mercoledì 8 giugno 2016
E' necessario scegliere
sabato 4 giugno 2016
venerdì 3 giugno 2016
Colore
giovedì 26 maggio 2016
Immaginario
giovedì 19 maggio 2016
Il Passaggio
martedì 17 maggio 2016
Hasta la Victoria!
sabato 14 maggio 2016
Raggi
El Morro - L'Avana - Cuba - by Paola |
Sole brilla ora:
illumina un ricordo di pirati,
mostrami la fine del giorno
che ha portato nuova conoscenza.
Là sotto il mare rumoreggia
narrando antiche battaglie
pesante d'orgoglio
eppure così sereno.
Vago, in una guerra senza spada,
alla ricerca di giustizia
e il sole continua brillare.
giovedì 12 maggio 2016
martedì 10 maggio 2016
Ci Credevo io
Murales del Che - Plaza de la Revolution - Havana - Cuba - by Paola |
"Credevi davvero Ernesto nella tua Rivoluzione?"
"Sì ci credevo,
credevo che il mondo potesse cambiare, che la Rivoluzione del mondo passasse attraverso la Rivoluzione del singolo Uomo.
Ci credevo io!
Ma forse la sorte di chi troppo si ribella altro non è che disillusione.
Ci credevo io!
Ora capeggio, come sfinge sul cemento a memoria eterna, da solo, osservo bambini che corrono scalzi, uomini su camion schiavi diversi, ma nuovi schiavi.
Ci credevo io! "
lunedì 9 maggio 2016
Il messaggio
Paseo del Prado - Cienfuegos - Cuba - by Paola |
Rendimi i miei occhi,
rendimi i miei pensieri,
rendimi il mio cuore.
Non ho più voglia di aspettare,
solo, seduto al sole,
ora conosco le tue bugie.
Voglio tornare a ridere
rivoglio il mio cuore.
La tua falsa passione
alla quale, cieco mi arresi,
tienila per te.
venerdì 15 aprile 2016
Con passo lieve
sabato 9 aprile 2016
Il tempo relativo
giovedì 10 marzo 2016
sabato 5 marzo 2016
Silenzio
Lo studio del pittore - Palazzo Rau della Ferla Noto- by Paola |
Dipingendo la sua taciturna poesia,
illuminato da un raggio di sole
pensava alla parole mai dette,
ai giorni vuoti che sembrano precipitare in pozzi senza fondo.
Pensava ai volti dipinti,
sempre gli stessi eppure mai uguali.
Pensava al viaggio da intraprendere
senza compromessi
consapevole che in quei contorti sentieri avrebbe raggiunto il centro del cuore.
martedì 1 marzo 2016
Waiting
domenica 28 febbraio 2016
Le tre forme
venerdì 19 febbraio 2016
Il tocco
sabato 6 febbraio 2016
Sfocare
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