venerdì 16 settembre 2011

Elogio alla melanconia

Porto di Marzameni - by Paola

Sono da poco passate le 7.00, il treno come al solito macina la strada e minuti di ritardo, fuori dal finestrino la luna lascia lo spazio al sole.
Le cuffie nelle orecchie, musica come ninnananna, e chissà come una frase colpisce la mente…”ti salverò da ogni malinconia”
Perché si dovrebbe essere salvati dalla malinconia?
Vorrei rivendicare il diritto di essere malinconica in questo caldo mattino di settembre.
Voglio la fottuta malinconia di ripensare ai ricordi lontani, al fatto che il tempo passa e che le cose mutano.
Voglio la malinconia che mi permette di rallentare il flusso delle esperienze nel ricordo e che mi aiuta a capire gli eventi passati.
La ricerca della felicità ad ogni costo mi priva della capacità di comprendere la realtà nei suoi mille significati e uccide la mia singolarità.

Voglio il diritto di ascoltare Bono che canta One e piangere.

Non voglio avere una mentalità da centro commerciale dove la felicità corrisponde al benessere materiale, alla proprietà , alla giovinezza, non voglio vivere in un parco giochi dove si deve afferrare tutto.
Voglio pensare, voglio soffrire, voglio invecchiare, voglio aspettare, voglio inciampare, voglio cadere, voglio dubitare, voglio rialzarmi, voglio camminare, voglio piangere, voglio ridere, voglio vivere.

E oggi mi va di essere melanconica….perchè nella melanconia c’è una sorta di forza generativa che permette di trovare quell’attimo solo di felicità vera e di emozione pura.

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